Ordine del Merito sotto il titolo di San Giuseppe

Nel 1790, Pietro Leopoldo, secondo Granduca della Casa d’Asburgo- Lorena, venne chiamato a succedere

al soglio imperiale al fratello Giuseppe II e assegnò la Toscana al suo secondogenito Ferdinando. L’inizio del regno di Ferdinando III, però, non fu dei più felici poiché la bufera rivoluzionaria francese non risparmiò il Granducato e il giovane Sovrano si vide costretto, nel 1801, a rinunciare al trono. Egli venne compensato della perdita della Toscana con l’assegnazione del Principato di Würzburg sul Meno, ceduto dalla Baviera a seguito del Trattato di pace di Presburgo.

Con l’adesione di Ferdinando alla Confederazione del Reno, nel 1806, il piccolo Stato fu elevato a Granducato ottenendo la garanzia dell’indipendenza. Fu in questo periodo, e precisamente il 9 marzo 1807, che Ferdinando III istituì l’Ordine del Merito di San Giuseppe, destinato a “ricompensare i servizi resi al Sovrano e allo Stato, nell’esercizio delle funzioni civili, militari e ecclesiastiche” (Cap. I degli Statuti). Il nuovo Ordine, seppur di merito ed ispirato alla francese Legion d’Onore, conservava alcune prerogative religiose, a cominciare dall’intitolazione a San Giuseppe, Patrono della Toscana.

Le notizie dei Vangeli su S. Giuseppe, padre putativo di Gesù, sono molto scarne. Parlano di lui Matteo e Luca : essi ci dicono che era un discendente del Re David, il II Re d’Israele, ed abitava nella piccola città

di Nazaret. Insieme a Maria, sua sposa, si spostò a Betlemme a causa di un censimento e qui nacque Gesù. Dopo di che fuggirono in Egitto fino alla morte del Re Erode, quindi ritornarono a Nazaret. Giuseppe era ancora vivo quando Gesù aveva dodici anni, ma era probabilmente già morto quando il Figlio di Dio inizio la sua vita pubblica poiché non è più menzionatonei Vangeli.

Il culto di S. Giuseppe nella Chiesa d’Oriente era praticato già intorno al IV sec.; in Occidente ha avuto una marcata risonanza solo attorno all’anno Mille, come attestato dai Martirologi, che lo ricordano alla data del 19 marzo, divenuta festa universale nella Chiesa nel 1621 per disposizione di Gregorio XV. L’8 dicembre 1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe Patrono della Chiesa universale e Leone XIII, nel 1889, gli dedicò interamente la “Quamquam pluries”, prima enciclica del suo pontificato.

Pio XII nel 1955 istituì la festa di S. Giuseppe artigiano, fissandola al I° maggio. Giovanni XIII, nel 1962, introdusse il nome di Giuseppe nel Canone della Messa, affidando al Santo lo svolgimento del Concilio Ecumenico Vaticano II. Anche oggi è prevista la recita di almeno due Messe l’anno e la nomina di una cappellano nella persona del Parroco della Chiesa di San Giuseppe. Ripristinata nel 1814 la sovranità dei Lorena in Toscana, il Granduca vi trasportò l’Ordine, rinnovandone gli Statuti in data 18 marzo 1817 per renderlo accessibile ad un maggior numero di cittadini e riservandone a sé e ai propri eredi la collazione ed il Gran Magistero. Era conferito sia per meriti militari che civili, era aperto a ecclesiastici, stranieri ed anche

ai non cattolici, e si componeva di tre sole classi:

-Cavaliere di Gran Croce;

-Commendatore;

-Cavaliere o Piccola Croce.

I Cavalieri di Gran Croce portavano una placca argentata sul petto ed una fascia trasversale sulla divisa o sull’abito civile, oppure la placca ed una Croce al collo se erano Ecclesiastici; erano limitati a venti, esclusi i Sovrani e i Principi regnanti. I Commendatori portavano al collo solamente la Croce.

I Cavalieri o Piccole Croci portavano la decorazione sul petto se militari o religiosi, e all’occhiello dell’abito borghese se civili. Per essere ammessi alle classi di Cavalieri di Gran Croce e dei Commendatori era necessario dimostrare la cospicua Nobiltà di famiglia; quando eccezionalmente l’insignito non era in grado di farlo, tali concessioni conferivano la nobiltà ereditaria; il Cavalierato la concedeva solo personalmente.

L’Ordine del Merito di San Giuseppe era al secondo posto degli Ordini Granducali, e nel 1846 lo stesso Cibrario affermava che era molto stimato perché “si dispensa dal Granduca con sapiente parsimonia”.

Suo scopo era quello di “remunerare e distinguere chiunque per integrità di costumi, per fedeltà a attaccamento al Sovrano, per virtuose azioni o per importanti servigi resi allo Stato si sia reso degno di speciale considerazione, e abbia acquisito nel pubblico quella buona reputazione che è fondata sulle doti pregevoli del cuore e dello spirito”. Fra gli illustri personaggi insigniti dell’Ordine: l’Imperatore dei Francesi Napoleone I, l’Imperatore d’Austria Ferdinando I, l’Imperatore dei Francesi Napoleone III, il Marchese Gino Capponi, il Generale Alfonso La Marmora, il Principe di Metternich il Duca di Modena Francesco I, il Barone Bettino Ricasoli, il Maresciallo Conte Giuseppe Radetzky, il Re delle Due Sicilie Ferdinando II, il Re di Sardegna Vittorio Emanuele II.

La sua soppressione, decretata nel 1859 dal Governo Provvisorio Toscano, non incide sulla natura dinastica dell’Ordine, patrimonio araldico della Imperiale e Reale Casa d’Asburgo-Lorena di Toscana. Ferdinando IV, infatti, non tenne in alcuna considerazione le delibere del Governo Provvisorio e da Dresda elevò formale protesta il 24 marzo 1860. In occasione, poi, delle sue nozze con Alice di Borbone-Parma , celebrate a Salisburgo l’11 gennaio 1868, conferì numerose onorificenze ed avanzamenti di grado nell’Ordine. Con le medesime finalità, non essendo mutato lo spirito per il quale l’Ordine venne istituito – ”premiare chiunque si distingua nella società per le sue virtù, per nobili azioni o per qualunque siasi egregia qualità di mente e di cuore”- la decorazione è stata conferita, seppur con grande parsimonia, dal pronipote diretto di Leopoldo II, l’Arciduca Goffredo, VI Gran Maestro, il quale in data 22 settembre 1971 da Saint Gilgen, in Austria, riconfermò la continuità dell’Ordine dinastico della sua Casa. Le concessioni sono continuate anche sotto il Gran Magistero dei suoi successori Leopoldo III (1984-1993) e Sigismondo(1993). Nell’ambito delle solenni celebrazioni tenutesi nella primavera del 2007 a Würzburg per ricordare il 2° centenario della fondazione dell’Ordine, S.A. I. e R. l’Arciduca Sigismondo ha tenuto un importante discorso celebrativo in cui ha riaffermato con vigore le finalità del San Giuseppe“…c he gode in virtù della sua integrità morale, di un’ottima reputazione anche al di fuori della Toscana”.

L’VIII Gran Maestro, nell’invitare i Cavalieri ad intensificare il loro impegno in campo ecclesiale e ad estendere le loro attività caritative e culturali, ha anche preannunciato la creazione, sotto l’egida dell’Ordine, di una Fondazione a scopo di beneficenza. Il Gran Maestro il 19 marzo 2014, da Firenze, ha approvato un decreto con il quale ha abrogato, fermo restando gli effetti prodotti, tutti i decreti emanati dai suoi predecessori e da lui medesimo successivamente alle Costituzioni del 1817, delle quali ha riconfermato la piena e completa validità. L’attuale Capo della Casa Granducale di Toscana, con questo atto, ha voluto valorizzare gli Statuti ottocenteschi dell’Ordine in quanto emanati da Ferdinando III nel pieno della sua autorità sovrana.

Ai sensi e agli effetti dell’Art. 7 della Legge 3 Marzo 1951 n.178, anche l’Ordine del Merito sotto il Titolo di San Giuseppe è qualificato dalla Repubblica Italiana tra gli “Ordini dinastici non nazionali” e pertanto i cittadini italiani possono ottenere, con Decreto del Ministro degli Affari Esteri, l’autorizzazione a fare uso nel territorio della Repubblica delle relative onorificenze.

GRAN MAESTRO

S.A.I. e R. il Principe Sigismondo d’Asburgo-Lorena di Toscana, Principe Imperiale d’Austria, Principe Reale

d’Ungheria e di Boemia, Arciduca d’Austria, Granduca Titolare di Toscana.

GRAN CANCELLIERE

S.E. il Marchese Cav. Gr. Cr. Vittorio Pancrazi

VICE CANCELLIERE:

S.E. il Marchese Cav. Gr. Cr. Dott. Don Domenico Serlupi Crescenzi Ottoboni

SEGRETARIO ARCHIVISTA:

Cav. gr. cr. Dott. Marco Matteucci

SEGRETARIO PER PISA:

Cav. gr. cr. Dott. Umberto Ascani Menicucci

CAPPELLANO:

  1. Carlo Guarnieri C.O.

Sede della Gran Cancelleria: Via dei Cipressi 8, 50041 Calenzano (Firenze)

INSEGNE

Croce a sei braccia biforcate, smaltata di bianco e filettata d’oro, caricata di uno scudo ovale portante nel  Mezzo l’immagine di San Giuseppe circondato dalla scritta “Ubique similis” con nel rovescio le lettere “S.J.F.” (Sancto Josepho Ferdinandus) accompagnate dall’anno di fondazione dell’Ordine, 1807. Nastro: rosso con due larghe fasce bianche ai lati. Ordine del Merito sotto il Titolo di San Giuseppe.

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